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LIBRE 2013. Dietro le quinte.

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Non sono poche le polemiche che hanno preceduto e seguito l’evento LIBRE 2013 tenutosi sulla spiaggia di Lignano lo scorso 19 e 20 ottobre. L’evento, organizzato per riportare il sapore della famosa 12 ore sulla spiaggia friulana non ha avuto il successo sperato, non per causa dell’organizzazione bensì probabilmente per qualcosa di più complesso. Gli organizzatori gridano ad un complotto che coinvolge anche la Federazione. In pratica solo 5 piloti si sono presentati al via della manifestazione, e non per l’insuccesso dell’evento. Sarebbe bello sentire tutte le campane che suonano assieme, perchè sembra che come al solito chi alza la cresta e non è del coro, viene soprpesso.

Questo è un messaggio estremamente serio. E non breve. Dedicato a chi nello sport ci crede, a chi crede nell’inseguire e realizzare i sogni, a chi si basa su onestà e altruismo.

Era il 4 luglio 1776, quando a tutti gli uomini fu riconosciuto… il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Negli Stati Uniti, non certamente in Italia. Qui la libertà viene ancora considerata un pericolo. Chi pensa autonomamente non può quindi essere gestito. E se i burattinai non hanno più fili da manovrare per far andare le cose a loro piacere, prendono provvedimenti.

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Non mi riferisco ai problemi politici ed economici del nostro Bel Paese, ma alla gara di enduro proposta a Lignano Sabbiadoro nel fine settimana appena trascorso. Realizzata finalmente e con immensi sforzi, in ricordo della mitica 12h Enduro di Lignano, e come proseguimento della stessa, sia pur in veste più attuale; per regalare ai piloti un sogno da rivivere in memoria dei vecchi tempi, al pubblico emozioni e divertimento, alla località balneare che ha ospitato l’evento la possibilità di riscattarsi dalla lunga grigia stagione che dovrà trascorrere in solitudine, prima del ritorno dei turisti a caccia di sole e vacanze al mare. Lignano International Beach Race Enduro, questo il nome che era stato dato alla gara. Abbreviato, LIBRE. Guarda caso in spagnolo libre significa libero. Libero di pensare, di decidere a quale gara partecipare, di divertirsi correndo lungo la splendida pista di 2,5 km realizzata sulla spiaggia. In tutto 100km di gara. Davvero una proposta allettante. Infatti ad affrontare il percorso sono arrivati due piloti Dakar mica da ridere: Mauro Sant e Manuel Lucchese. Neanche dire quali siano state le postazioni ottenute: 1° e 2°, come i numeri di gara a loro assegnati. Soprattutto si sono divertiti tantissimo. C’è poco da ridere pensando che di piloti a gareggiare con le moto ce n’erano alla fine solo cinque. Perchè il motivo a quanto pare è che i piloti sono stati diffidati dal partecipare alla gara. Avete capito bene,

Qualcuno dall’alto ha deciso di mettere i bastoni fra le ruote agli organizzatori, perchè la gara non rientrava fra le loro e come detto prima, chi pensa autonomamente costituisce un pericolo alla superiorità mantenuta per tanto tempo. Invece di collaborare, nel nome dello sport, nell’anima dello sport, nel rispetto dei piloti, degli organizzatori, di tutti coloro che a questo sogno hanno creduto, nel rispetto stesso della località che non si meritava certo un affronto del genere, si è preferito tagliare le ali alla gara ed impedirle di decollare. Ma come detto prima, c’erano 5 moto in pista, e 3 quad. Qualcuno che se ne infischia delle minacce, che vive indipendentemente da chi fa la voce grossa, che corre per divertirsi e basta. Che dimostra che siamo in grado di difendere i nostri ideali.

Un grazie speciale a Gabriele Silino, perchè continua a rendermi partecipe di grandi eventi con professionalità e generosità, ai suoi collaboratori, a tutti i piloti arrivati, specialmente da Busto Arsizio, con il cuore pieno di speranze e l’adrenalina nel petto; agli sponsor e alle autorità; infine, al pubblico giunto addirittura da Ginevra, per rivivere il ricordo di quella gara rimasta nella mente di tanti e trasmetterla ai figli.

Chi smette di sognare smette di vivere. E a me, nonostante tutto, questa vita piace. Se la pensate come me, condividete, fate girare la notizia, scrivte commenti. Non lasciate perdere. La libertà è una grande cosa, e va difesa.

(tratto dal profilo facebook dell’Organizzazione dell’evento LIBRE 2013)


2 risposte a "LIBRE 2013. Dietro le quinte."

  1. Alessandro ha detto:

    Buongiorno a tutti. Personalmente non vedevo l’ora che rifacessero questa gara e ci sarei anche andato. Peccato che coincideva con la prova di enduro country precedentemente inserita in calendario. Assolutamente nessuno mi ha detto di non partecipare! La realtà e’ che hanno voluto organizzare autonomamente un evento non curandosi del calendario gare precedentemente redatto, degli impegni dei piloti e con una pubblicità dell’evento che nulla ha avuto a che fare con la vecchia 12 ore.

  2. Marco Cattarossi ha detto:

    Per correttezza d’informazione, visto che avevamo puntato alla discussione…

    http://www.mcsoffroad.it/comunicato-stampa-2013/

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