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FMI risponde al servizio di Striscia la Notizia

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Ha destato non poche polemiche il servizio di Max Laudadio andato in onda nella puntata di Striscia la Notizia del 26 febbraio, nel quale imparzialità e serietà giornalistica sono decisamente venute meno. La “caccia alla notizia”, condotta da un ormai da anni decadente show televisivo, ha acceso gli animi degli appassionati fuoristrada più e meno conosciuti, comprese le alte sfere della Federazione Motociclistica Italiana. Il Presidente Paolo Sesti infatti ha risposto subito al servizio, indicando proprio come la Federazione, assieme ai motoclub ed alle Amministrazioni Pubbliche hanno collaborato all’unisono per regolamentare il motociclismo fuoristrada.

Il servizio, nel particolare, presenta faziosamente il motociclismo fuoristrada come un male devastante ed incontrollabile che dilaga nei boschi della Lombardia. Il “male” è anche definito erroneamente come “motocross”, all’interno del servizio, il che fa capire l’incompetenza giornalistica sull’argomento e coinvolge anche chi è appassionato del tassello in pista. Precisazioni a parte, il servizio presenta interviste di parte ad una certa ASD “Emissioni Zero”, che espone gli ormai noti luoghi comuni sul motociclismo fuoristrada. Questo incentiva il Laudadio a definire l’enduro “uno sport ILLEGALE in Lombardia”. Strano, perchè a quanto sappiamo, l’enduro è uno sport riconosciuto ufficialmente dal CONI, con una sua regolamentazione e organizzazione e proprio questa settimana si è disputata pure una gara di Campionato Italiano Junior/Senior a Chieve. Perdipiù è noto a tutti gli appassionati che la Lombardia è una delle terre madri dell’enduro, dove sono nati la maggiorparte dei campioni nazionali e mondiali di queste specialità! Campioni Mondiali, e non stiamo parlando di Balotelli. Il servizio prosegue con stralci di video onboard tratti da Youtube, dove si vede una classica uscita in moto, ma non si capisce se sia stato fatto dove o in che occasione (potrebbe anche essere il video di una regolarissima gara enduro in Friuli o Veneto, tanto per fare un esempio).

Il servizio di Striscia la Notizia non è nè coerente, nè documentato seriamente. Insomma, tanto per fare un servizio e tenere la gente incollata allo schermo con un po’ di sensazionalismo spicciolo da circo mediatico. Un telegiornale, insomma.

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Bisogna dire che sì, esistono quei personaggi che infrangono le leggi anche nel nostro sport, ma non si può far di tutta l’erba un fascio. Ma nel servizio questo non è stato detto, il che istiga le persone che non conoscono il nostro sport ad additare l’endurista come una piaga da eliminare dalla faccia del pianeta. Magari poi, ad accusare gli enduristi, sono proprio i finti ecologisti della domenica che girano in Milano centro con il SUV da 400 cavalli e che fa 3 km/l…

Comunque sia, è inutile dilungarsi in affermazioni già note agli appassionati, ma la paura è che un servizio del genere fomenti una rabbia ingiustificata portando qualche squilibrato mentale a tendere cavi o filo spinato sui sentieri, pensando magari di fungere da giustiziere supremo. Peccato che i cavi tesi sui sentieri potrebbero diventare un problema anche per chi, come la ASD Emissioni Zero, percorre i sentieri in bicicletta e non in moto.


Una risposta a "FMI risponde al servizio di Striscia la Notizia"

  1. Patrizio ha detto:

    Condivido il contenuto dell’articolo e l’accento sui luoghi comuni fomentati dal servizio di Striscia la Notizia. Non condivido il luogo comune riportato sui SUV, che, analogamente alle moto da fuoristrada, sono vittime di una caccia ingiustificata, ambedue mosse più da invidia che da ragione. Ricordiamoci che sono le persone e l’uso che fanno dei mezzi e non i mezzi stessi. Se un proprietario di SUV scende con il suo mezzo le scale in pietra di un centro storico per evitare il traffico, è un cretino deprecabile come l’endurista che viola una zona di parco protetta scorrazzandovici sopra. Forse sarebbe bene che politici, giornalisti e amministratori, così come tutta la gente agissero con il buon senso individuando le priorità vere dei nostri tempi, nella preservazione del pianeta e della convivenza sociale, commisurate a una vita di doveri, ci mancherebbe, ma anche di diritti, di divertimento e di evasione con reciproco rispetto e spazio per tutti. Forse si starebbe tutti meglio, ma la vedo dura nel nostro paese ancora più che in altri. Buone divertimento a tutti

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