Premetto che questa critica è diretta a tutti quelli coinvolti nel nostro sport, a partire dalla Federazione (anche se si sta impegnando sempre più per il nostro sport, ma manca ancora qualcosa), ai motoclub (che forse potrebbero fare qualcosa di più) e anche a tutti gli enduristi (che dovrebbero fare qualcosa di più, oltre che pagare la licenza). Premetto anche che sono ignorante per quanto riguarda la burocrazia e le difficoltà tecniche che le istituzioni affrontano per organizzare un evento, ma quello che mi chiedo io se lo chiedono in tanti… appunto per questa mia ignoranza lascio la libertà di commentare l’articolo come meglio volete. Dite la vostra, sarà ben accetta. Anzi, spero che risponda chi si sente chiamato in causa, mi farebbe molto piacere se potessero spiegare a tutti le reali difficoltà della cosa e magari come sarebbe possibile risolverla.
Quest’anno le gare valide per il Trofeo Friuli Venezia-Giulia erano solo tre, difatti l’ufficio della Federazione ha pensato bene di aggiungere alle gare di Crespano del Grappa (TV) e Nogarazza (VI) la validità per il trofeo regionale, sebbene queste due gare siano effettivamente fuori regione. Con tre sole gare non è possibile creare un Campionato (o Trofeo) e, vista la carenza di manifestazioni sul suolo regionale, la Federazione ha dovuto aggiustare la situazione in questo modo. Perdipiù le uniche tre gare in regione si sono disputate nel giro di 3 domeniche consecutive, obbligando i partecipanti a fare salti mortali per partecipare al Trofeo. Nel Motocross le gare sono distribuite benissimo durante l’arco dell’anno, anche se consideriamo che ci sono più di 15 gare tra Regionali, Interregionali e Triveneto. Invece per l’enduro e per l’enduro-country si alternano momenti di carestia che durano mesi a periodi impossibili con tre, quattro e anche più gare consecutive. Chiedo scusa, ma ci son 52 domeniche in tutto l’anno, perchè non distribuiamo meglio le gare?
Nelle gare della nostra regione ci sono ogni anno come minimo 220-230 partecipanti che rientrano nel trofeo FVG. Com’è possibile che non si riesca ad organizzare un Trofeo regionale serio? Ci sono regioni che hanno meno della metà dei partecipanti nostri e costruiscono Campionati di 15 manifestazioni (solo enduristiche), permettendo ai tesserati di divertirsi e sfruttare la licenza federale che, come sappiamo tutti, non è regalata.
Vero è che le istituzioni comunali e provinciali non aiutano, con divieti, permessi non concessi, “parchi naturali” pieni di spazzatura ma dove non si può passare in moto e via di seguito. In più, spesso, insorgono gli ambientalisti che si indignano se una moto tassellata passa in paese e per cose più serie invece tacciono. Perchè la Federazione non può aiutare i motoclub per permessi, carte e burocrazie varie?
Ogni anno qualche nuovo motoclub infatti rinuncia ad organizzare. Ma allora, noi tesserati, perchè vi paghiamo l’iscrizione se poi non organizzate neanche una gara sociale? Certo non pretendiamo che organizziate una Six Days o una EnduRomaniacs, ma perlomeno delle manifestazioni con licenze sport magari potreste!
Pochi sono i motoclub che si impegnano costantemente e le persone che dedicano il loro tempo per realizzare un qualcosa. A modo mio, per quel poco che vale, cerco di aiutarli promuovendo le loro iniziative. Altri motoclub invece vantano successi passati e vivono sugli allori, e non puntano sui giovani e su quelli che domani potrebbero essere i piloti di successo. E’ inutile vantare di aver vinto titoli e trofei 40 anni fa e non fare nulla nella realtà di oggi.
Adesso tocca all’endurista. Certo, proprio agli enduristi che magari stanno leggendo questo articolo, perchè è anche colpa nostra se le cose non funzionano.
I motoclub sono formati da persone. Non solo da presidenti e segretari, ma anche dai tesserati del motoclub. Quando un motoclub deve organizzare una manifestazione è giusto che tutti i componenti del motoclub aiutino a fare (e disfare) la gara. Quando c’è da preparare fettucciati, picchettare, o pulire i sentieri, molti dicono “ho già pagato la tessera, che si arrangi il motoclub a preparare“. E poi se la prendono se il motoclub non fa niente. Il motoclub sei TU, endurista. Se tu stai a casa, il motoclub resta a casa!
Quando poi i Motoclub riescono ad organizzare, molti storgono il naso lamentandosi che “la prova estrema è troppo estrema” oppure “ci son troppi guadi con l’acqua bagnata”, o ancora “il trasferimento è troppo trasferimento”… Il bello è che i primi a lamentarsi non sono sempre i giovani, ma spesso sono proprio quelli che anni fa correvano nella enduro regolarità, l’enduro vero, dove in trasferimento si sputava sangue dalla mattina alla sera e la prova speciale era un momento “per riposare” e non per fare i tempi e vincere la gara. Il bello a quei tempi era arrivare alla fine, non arrivare prima: non vi ricordate?
Rispetto tantissimo l’amatore e colui che corre per diletto, ma l’enduro dovrebbe essere duro! Nessuno vi dice che si debba saltare da un sasso all’altro tipo Taddy Blazusiak o fare in prova speciale i tempi di David Knight, bensì bisognerebbe affrontare le difficoltà senza lamentarsi e soprattutto senza pretendere l’aiuto del pubblico. E’ sconcertante quanta gente si lamenti alla prima difficoltà, e per vedere questo è sufficiente stare a bordo prova dietro la fettuccia, non me lo sto inventando. Difatti ogni fine gara è costellato di critiche dei partecipanti verso l’organizzazione. Ci credo che non organizzano niente, vi lamentate per qualsiasi cosa!
Le gare di enduro sono fuoristrada e non sono gare in pista. Se non siete disposti a scavalcare tronchi e gomme, a fare sassaie e mulattiere infinite, a infangarvi e bagnarvi in ogni pozza d’acqua, allora forse è meglio che cambiate sport.
Facciamo tutti qualcosa per ridare dignità a questo sport in regione, altrimenti ci ridurremo tutti ad accendere la moto in garage solo per sentirne il rombo e niente più.
Marco Cattarossi