Seconda edizione della Hell’s Gate Lite, la versione “turistica” della classica dell’enduro estremo. Chi vuole provare le sensazioni dell’estremo può farlo il giorno successivo alla gara, sugli stessi percorsi calcati dagli eroi dei gironi infernali come Jarvis e prima di lui Blazusiak e Knight.
La motocavalcata, se così si può definire, si sviluppa in ambito non agonistico, con la possibilità delle varianti easy per coloro i quali non hanno il coraggio di affrontare le insidie del Ciocco. Ma se ti presenti al via e poi vuoi fare l’easy, cosa sei venuto a fare qui? Due giri di circa 40km l’uno, con difficoltà crescente. Chi passa i punti hard come il Viscidone e il Dente del Diavolo viene timbrato al CO e può continuare sulle parti hard successive, altrimenti è escluso. E la nottata ha punito gli appassionati dell’hard con una bella pioggia che ha inumidito il terreno di gioco rendendolo più viscido.
Tutti spingono. Molti cantastorie che il sabato si sentivano dire “io farei così…”, “io la prenderei di la…”, oggi si affannano rendendosi conto che non era proprio semplice come sembrava il giorno prima. E alla fine dei due giri tutti quanti con sguardo basso e coda tra le gambe. Ha-ha… Spingete e soffrite all’inferno dell’enduro!
Noi dal Friuli ci siamo presentati in più gruppi per affrontare l’inferno. Chi dal Goriziano, chi da Udine, alla fine se ne contano più di 30. Su 120 alla partenza siamo una bella rappresentanza. E ci siamo comportati pure bene! Il terreno viscido gioca a nostro favore, abituati come siamo a fangoni e sassi scivolosi del nostro Friuli. Pochi si tirano indietro dall’affrontare le insidie dell’Hell’s Gate e tutti si divertono. Se facessimo una Hell’s Gate qui da noi in Friuli forse sarebbe ancora più dura. E non sto scherzando.